Nel 2025 riaprirà lo Studiolo di Federico da Montefeltro a Urbino
Nel Palazzo Ducale di Urbino, interessato da lavori di adeguamento impiantistico finanziati con fondi del Pnnr allocati dal Ministero della Cultura, oltre al riallestimento della collezione della Galleria Nazionale delle Marche, che vi è ospitata, si sta procedendo anche a una campagna di manutenzione straordinaria e di restauro delle opere d’arte. Gli interventi interessano anche gli arredi e gli apparati decorativi fissi, compresa la boiserie del celebre Studiolo (1476) di Federico da Montefeltro, incastonato tra la Sala delle Udienze e la Camera da letto del Duca, affacciata sul balcone aperto tra i famosi torricini. Approfittando dei lavori in corso, si è proceduto al completo smontaggio dei pannelli intarsiati che ricoprono le pareti del piccolo ed elegante ambiente, realizzato dai fratelli Giuliano e Benedetto da Maiano, con l’apporto di vari artisti «disegnatori» tra cui Botticelli e Francesco di Giorgio Martini. Terminato nel 1476, lo Studiolo, non è passato indenne attraverso i secoli. Per verificare lo stato di salute dei pannelli e sottoporli al trattamento di anossia, l’isolamento dei materiali in un ambiente privo di ossigeno per 30 giorni, permettendo così di eliminare tutti gli eventuali parassiti che potrebbero nascondersi nel legno e che, in futuro, potrebbero innescare processi di degrado e danneggiamento, all’inizio dello scorso novembre, lo Studiolo è stato nuovamente smontato, un pannello alla volta. I restauratori hanno condotto la delicata operazione sulla scorta delle indicazioni scritte lasciate da Pasquale Rotondi, storico direttore della galleria marchigiana, che durante la Seconda guerra mondiale diresse un intervento simile per proteggere la preziosa stanza dai bombardamenti. I pannelli sono stati trasportati in un deposito attrezzato nell’Appartamento dei Melaranci del Palazzo Ducale. All’interno di questo ambiente i manufatti sono stati sottoposti a degli interventi di manutenzione, comprensivi della spolveratura con aspiratori e panni morbidi, applicazione di antitarlo a pennello e tramite iniezione, piccoli interventi di stuccatura. Successivamente i pannelli sono stati avvolti in involucri realizzati con un film barriera plastico, all’interno dei quali l’atmosfera viene gradualmente modificata, sostituendo l’ossigeno con l’azoto, rendendo la vita inospitale a eventuali infestanti presenti. Il trattamento ha una durata variabile dai 30 ai 40 giorni e permette di eliminare ogni forma di parassita presente sui manufatti in maniera non tossica, e quindi sicura per l’operatore. In primavera, una volta terminati gli interventi edili e impiantistici, lo Studiolo sarà rimontato nella sua collocazione originaria e da fine maggio tornerà visibile al pubblico, valorizzato da un nuovo impianto di illuminazione.
Leave a Reply