Legno listrato di mogano e radica di olmo, applicazioni di legno e metallo dorato
Misure cm 88 x cm 108 x cm 82
Il mobile reca sotto il piano l’etichetta metallica con inciso “Giovanni Socci Ebanista/Firenze dalla Piazza dei Mozzi”
L’orignale arredo eseguito da Giovanni Socci nel 1807 come avverte la scritta posta all’interno del mobile fu commissionato dalla Regina d’Etruria Maria Luisa di Borbone.
La scrivania compare dettagliatamente descritta negli inventari della reggia fiorentina solo a partire dal 16 dicembre 1829: “una Segreteria di figura ovale ad uso di tavola di magagon, e barba d’ontano, fasciata attorno di legno simile con piano da aprirsi in due parti di barba di noce e trovasi sotto il medesimo un contropiano foderato di panno verde ed un piccolo scaffale che si alza sopra detto contropiano al momento che si apre il piano di barba di noce, e per di sotto riposa in terra una pedana di mogogon di figura parimente ovale, e una seggiola per d’avanti da tirarsi fuori che l’interno in detta segreteria con sedile, e spalliera coperta di raso nero a righe guarnito di passamano celeste e violetto, eu una cassetta per parte con cornice attorno di metallo dorato e sei piedi a zampa di leone e mascheroni di leopardo di legno dorati, e piccoli fiori di metallo darato nel sodi di detti piedi”
Alla ricca documentazione riportata dal Chiarugi circa l’esecuzione della scrivania si potrà aggiungere la notizia che il 5 maggio 1810 l’ebanista fu pagato per aver “raccomodato un mobile ovale con piani moventi e seggiola, che sorte del medesimo facilitato il meccanismo con mettervi n. 20 cilindrini di ottone con suo perni di acciaio e suo ponticello combinate in tutte le guide di bossolo rimesso dei pezzi di momogone e ebano nero, tutto rilustrato, cavato i bronzi e rimessi”
OSSERVAZIONI PRELIMINARI
Si rileva la presenza di insetti Xilofaghi, mancanze alla listratura, spacchi su i piani e attriti nelle zone di scorrimento.
La vernice risulta ossidata e opalescente in alcune zone
Inoltre si rileva la mancanza della chiave che permette di aprire e sbloccare la sedia a scomparsa
INTERVENTI DI RESTAURO
L’intervento di restauro è stato mirato al recupero della stabilità dell’opera e alla sua possibile fruizione all’interno degli spazi Museali.
L’intervento si è articolato nelle seguenti fasi:
-trattamento con Permetar tramite imbebizione a siringa e pennello,
-rimozione delle parti in bronzo
-documentate con foto in digitale nei particolari, a documentazione dello stato conservativo ed estetico iniziale
-lieve pulitura con solventi organici in solvent gels
-pulitura delle dorature in metallo con emulsione neutra
-pulitura delle dorature a guazzo degli intagli in legno con emulsione neutra
-incollaggi delle gambe e dei cedimenti strutturali.
-consolidamento della listratura con colla animale
-integrazione delle parti mancanti
-stuccatura delle fenditure
-rasatura e ripresa a colore delle stuccature
-ripresa a colore delle reintegrazioni lignee
-revisione e lubrificazione dei meccanismi di scorrimento
-fatta chiave e riparata serratura di chiusura del meccanismo della sedia a scomparsa
-lucidatura a gommalacca e alcool 99°
-rimontaggio dei bronzi
-documentate con foto in digitale nei particolari, a documentazione dello stato conservativo ed estetico finale
MATERIALI IMPIEGATI
Colla animale per consolidamento dei cedimenti strutturale e della lastronatura
Permetrina in essenza di petrolio per disinfestazione tramite imbevizione a siringa e pennello
Gommalacca e alcool 99° per lucidatura a tampone
Stuccature: gesso di Bologna e colla animale
Solvent gels per pulitura delle superfici lignei
25 ml Ligroina
35 ml Acetone
40 ml Alcol Etilico
20 ml ETM C12
1 gr Carbopol
3,5 ml Acqua deioizzata
lavaggio con 20% acetone e 80% essenza di petrolio o idrocarburi
Emulsione grassa per pulitura delle dorature del metallo
PH 7 neutro
2 gr Brij 35
10 ml di acqua deionizzata
2 ml di Twin 20
90 ml essenza di petrolio